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ROMA
Santa Rita in Campitelli e San Biagio de Mercatello


Tra Piazza Venezia e le scale dell'Aracoeli, addossate al Vittoriano, sono visibili i resti di un'Insula Romana. Su di essa, nei secoli, venne fondata la Chiesa di San Biagio de Mercatello diventata in seguito S. Rita in Campitelli, prima di essere 'smontata' e 'trasferita' di circa 200 metri in via della Montanara .



La rivincita di San Biagio

La nobile famiglia romana dei Buccabella fonda, intorno all'anno 1000, la chiesa di San Biagio de Mercatello, sulle rovine di un'insula romana posta alla base del Campidoglio. I Buccabella abitano nei palazzi (oggi distrutti) di fronte alla chiesa e, acquisendone il patronato, la utilizzano per le proprie sepolture. Si ha notizia di lapidi riconducibili a questa famiglia dall'XI fino al XVI secolo.

 

La chiesa viene denominata 'in mercatello' poichè dall'XI secolo e fino al 1477, le pendici del Campidoglio costituiscono la classica 'piazza del mercato'. In quest'anno Papa Sisto IV (Francesco della Rovere), decide di trasferire il mercato in Piazza Navona.

 
La piccola chiesa di S. Biagio ai piedi della scala dell'Aracoeli, prima dell'intervento del Fontana
 

Nel 1658, Papa Alessandro VII (Fabio Chigi) la concede a mons. Giuseppe Crusciano da Cascia fondatore della Confraternita della Corona di Spine di Ns. Signore, il cui obiettivo principale è quello di perpetuare e diffondere il culto di S. Rita. La Chiesa venne quindi intitolata a S. Rita.

 

Contemporaneamente viene dato incarico a Carlo Fontana di riedificare l'edificio dalle fondamenta. Questi, considerati gli spazi angusti e il posizionamento della chiesa nella stretta strada (via della Pedacchia oggi via del Teatro Marcello), adotta alcuni accorgimenti prospettici che considerano una visione diagonale e non frontale della facciata.



S. Biagio (Santa Rita) dopo l'intervento del Fontana
 


Alla fine dell'800 e inizi del 900, il progetto iniziale relativo agli sbancamenti e agli espropri che hanno riguardato tutta la zona per la costruzione del Vittoriano, la creazione di Via dei Fori Imperiali e la riprogettazione dell'intera viabilità, prevedeva il salvataggio della Chiesa di S. Rita. poichè, architettonicamente, rappresentava una 'transizione' tra lo stile del nuovo monumento e il restante quartiere. Era addirittura previsto un tunnel sotto al Campidoglio.

 

In seguito si decide invece per l'allargamento della strada e di 'smontare' la chiesa per 'rimontarla' duecento metri più in là, nella risistemazione della zona nei pressi del teatro di Marcello.
Probabilmente nella decisione di non abbattere la chiesa (così come era stato invece deciso per molte altre della zona), influì la canonizzazione di pochi anni prima (1900) della Santa titolare.

 
Veduta aerea del Campidoglio nel 1920. Il Vittoriano è stato costruito, ma S. Rita è ancora al suo posto
 

Nel 1928, nello 'smontare' la chiesa riaffiorano i resti dell'antica struttura di S. Biagio: una parte del campanile romanico e l'abside con gli affreschi del XIV secolo. Le autorità decidono quindi di 'spostare' la chiesa di S. Rita ma di lasciare sul posto quanto ritrovato poichè essendo incastrato in un angolo del Vittoriano, non crea problemi di alcun tipo.
S. Biagio si è ripreso il suo spazio.

 

La nuova chiesa di S. Rita, verrà invece ricostruita solo nel 1940, restaurata nel 1950 e nel 1990 sarà sconsacrata e acquisita dal Comune di Roma che oggi la utilizza come area per eventi e mostre.





I resti del campanile Gli affreschi S. Rita nel 2012







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