L'Abbazia delle Tre Fontane, un'oasi di silenzio situata sulla Laurentina e sorta sul luogo che si ritiene del martirio di S. Paolo, presenta numerose curiosità. Un'epigrafe 'scismatica' posta nel centro del nartece, il portale d'ingresso che nei secoli 'muta' continuamente, un bellissimo mosaico 'sottratto' alle terme di Ostia nonché  un altare pagano posto nella cripta della Chiesa Scala Coeli, una delle tre che compongono il complesso.

Nell'epigrafe sono riportati Innocenzo II, Anacleto II, S. Bernardo di Chiaravalle e i monaci cirstercensi; in essa si ricorda il dono dell'Abbazia fatto nel 1140 da Innocenzo II ai Cistercensi come ringraziamento a S. Bernardo nella composizione dello scisma con Anacleto II.
In sole tre righe e con una stupefacente sintesi, sono ricordati 13 anni di storia che videro coinvolte tutte le potenze europee e che influirono per diversi secoli sulle più importanti vicende del Papato, della storia europea e dell'intero Mediterraneo.

Alla morte del Papa Onorio II, le due famiglie allora più potenti di Roma, i Frangipane ed i Pierleoni, si contendono le candidature al soglio pontificio. Onorio II moriva la sera del 13 febbraio 1130 e la stessa notte, i Frangipane, con il supporto di 16 cardinali, eleggono il cardinale Gregorio Papareschi che assume il nome di Innocenzo II e la mattina successiva s'insedia in Laterano. 

I Pierleoni, a loro volta, si riuniscono nella chiesa di S. Marco e, con i 14 cardinali rimanenti, eleggono con il consenso dei rappresentanti del popolo romano e della nobiltà il cardinale Piero Pierleoni che assume il nome di Anacleto II. Dopo qualche giorno, anche alcuni cardinali che avevano inizialmente eletto Innocenzo decidono di appoggiare Anacleto.  Nessuno dei due candidati intende però rinunciare alla carica ed entrambi vengono consacrati, Innocenzo in Laterano e Anacleto in San Pietro, il 23 febbraio.

Entrambi iniziano a cercare alleati fuori dalle mura cittadine. Mentre Anacleto, velocemente conclude un patto con il normanno Ruggero II, promettendogli l'unzione a Re di Sicilia, Puglia e Calabria, Innocenzo va in Francia. Acquisisce come consigliere l'abate Bernardo di Chiaravalle e, grazie al supporto di quest'ultimo, ottiene il riconoscimento e l'appoggio di Luigi VI di Francia, del re tedesco Lotario,  nonché dei re d'Inghilterra, di Spagna e di tutti i potenti vescovi lombardi.

Ma chi era, il così ascoltato, Bernardo di Chiaravalle? Francese, figlio di un nobile, entra giovanissimo (1112) nel neocostituito ordine cistercense; dopo tre anni, insieme a 12 compagni (tra cui 4 dei suoi fratelli, uno zio e un cugino) fonda un monastero cistercense nella valle Clairvaux (chiaravalle), diventandone abate e ricevendo numerose e ricche donazioni.

Nel 1118 inizia il proselitismo all'esterno del monastero originario  e durante la sua vita ne fonderà direttamente 66; alla sua morte (1153) i cirstercensi potranno contare su 343 abbazie. Nel 1135 scrive la regola dei Cavalieri Templari e la seconda crociata (1147) è, di fatto, opera della sua  predicazione.

Contro questo avversario, il povero Anacleto non ha alcuna speranza. Infatti, spinto da Bernardo, nel 1132 Lotario scende in Italia e Anacleto si attesta in Castel Sant'angelo, nel quale resterà, indomito ma impotente, fino al 25 gennaio del 1138, giorno della sua morte. Dopo qualche mese il resto della famiglia Pierleoni abbandona le proprie velleità e si piega a Innocenzo.

Nel 1138, Innocenzo II rinnova, ingrandendola, l'antica e ricca Abbazia delle Tre Fontane, e nel 1140 la assegna ai cistercensi. Bernardo vi invia come abate il monaco Pietro Bernardo Pisano che cinque anni dopo diventerà papa con il nome di Eugenio III.  (Sarà un caso?)
Ancora oggi, davanti al nartece dell'abbazia, campeggia una statua di S. Bernardo di Chiaravalle e l'Abate delle Tre Fontane è anche l'abate generale dell'Ordine dei Trappisti (Monaci Cistercensi di Stretta Osservanza).